Siamo, costretti a prenderci cura degli intonaci, per il semplice fatto che sono e resteranno per molto tempo le superfici architettoniche maggiormente diffuse, quelle che restano visibili e quindi in grado di donare direttamente colore e decoro urbano alle nostre città.
Per evitare un articolo lungo e noioso, considero scontati i principali aspetti relativi agli intonaci come la storia millenaria, la funzione sacrificale, protettiva ed estetica, le varie conformazioni stratigrafiche, i differenti leganti ed inerti impiegati, le modalità operative, il rispetto delle condizioni ambientali, i danni generati dall’introduzione del cemento, le differenze tra intonaci tradizionali e premiscelati.
Confezionati con: argilla, calce aerea, grassello di calce, cementi grigi e bianchi, gesso, NHL, carbonato di calcio, silice, pozzolana, metacaolino, trass, sughero, lapillo, battericidi, agenti porogeni, perlite, cellulose, amidi, fumi di silice, areanti, polimeri, fibre, gli intonaci devono tutti sostanzialmente garantire una funzione essenziale;
…restare attaccati al supporto senza spaccarsi, staccarsi o degradarsi per il maggior tempo possibile!
Questo è quanto si chiede a progettisti ed applicatori quando si parla di intonaci e di finiture
Una curiosità; la nomenclatura tecnica e le terminologie territoriali possono essere estremamente variegate su di questo argomento.
Nel nord Italia per “intonaco” si può intendere ciò che in Campania è la sola finitura superficiale, oppure “l’arriccio” per alcuni è “l’abbozzo” di altri, e viceversa.
Ma per quanto siano importanti e necessarie le successive tinteggiature protettive, sappiamo che è lo strato di supporto, il “corpo” di intonaco, lo zoccolo duro capace di resistere o meno all’esercizio delle funzioni previste.
Intendo quindi soffermarmi sulla “trama” superficiale dell’intonaco che ci viene consegnata dal cantiere, cioè quell’aspetto della superficie a vista degli intonaci.

Mi riferisco alla scelta di prescrivere ed eseguire finiture lisce per gli esterni, in una città di mare come Napoli.
L’intonaco esterno svolge un’azione prevalentemente protettiva, soprattutto contro l’azione corrosiva degli agenti atmosferici che nel caso specifico di Napoli, sono composti anche e soprattutto da aerosol marino o nebbia salina.
La corretta scelta del pacchetto stratigrafico “intonaco + finitura + tinteggiatura assume un’importanza fondamentale per l’ottenimento dei migliori risultati in termini di protezione e durabilità,” e deve quindi essere studiata e progettata e mai lasciata al caso o alla scelta del capocantiere.

La calibrata scelta dei materiali deve garantire la compatibilità dei moduli elastici e il corretto equilibrio igrometrico, cioè la capacità di assorbire le soluzioni acquose ricevute e di poterle restituirle velocemente all’atmosfera.
Le “occlusive” rasature lisce, impiegate in prospetto, risultano essere un impedimento a questo ideale concetto di flusso, saturando la porosità del manufatto e rendendo difficoltosa la traspirazione necessaria.
Inoltre, la maggiore porzione di legante rispetto al filler inerte, utilizzata nel confezionamento di questi prodotti rende questi materiali lisci molto più rigidi di quelli ad aspetto frattazzato, con granulometrie da 0,6 a 1 mm.
Evitiamo le finiture lisce, in particolar modo dove abbiamo problematiche infiltrative o di ascendenza
Queste fragili e rigide “sfoglie” esterne, possono risultare deleterie in tempi brevi, anche per deformazione termica nei confronti degli strati di supporto.
L’intonaco sottostante il più delle volte resta più duttile della sua finitura, contravvenendo ai dettami tecnici vitruviani e normativi, per i quali gli strati più esterni devono essere sempre meno spessi e più elastici del precedente.
Scegliere il tipo di intonaco più adatto non sempre è facile, lancellottirestauro.com offre numerosi pacchetti studiati per soddisfare le esigenze di ogni edificio a seconda delle condizioni logistiche ed ambientali.
Per gli affezionati del “intonaco tradizionale” da miscelare a freddo in sito, proponiamo una efficace ricetta da confezionare in betoniera (non molazza), con granulato pozzolanico in curva chiusa fornito sfuso o in big bag e grassello di calce.
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- premiscelati protettivi, risananti, riparativi, deumidificanti, impermeabilizzanti, ignifughi, fonoassorbenti, termoisolanti, strutturali, decorativi.
- Finiture compatibili traspiranti decorative e colorate in massa, tinteggiature traspiranti (non filmanti) al grassello di calce stagionato e colori murali ai silicati di potassio per tinteggiature coprenti e velature.