CRC; l’unico ciclo deumidificante per murature in tufo a base di calce aerea e pozzolana reattiva (zeolite)
- Modulo elastico compatibile con le murature in tufo
- Alta produttività con l’applicazione a spruzzo
- Presente prezzario Regione Campania (Recupero)
- Accettato dalle Soprintendenze
- Sistema certificato
Il ciclo CRC ha funzionato, e funziona, in centinaia di cantieri
ASSISTENZA NELLA PROGETTAZIONE DEGLI INTERVENTI
CONSULENZA NELLA SCELTA DEI MATERIALI DA IMPIEGARE
ATTIVITA’ DI CONTROLLO SUI MATERIALI
PROGETTAZIONE DI NUOVI PRODOTTI PER ESIGENZE SPECIFICHE
L’ESPERIENZA DI TECNOLOGI ED OPERATORI SPECIALIZZATI
Evita il fallimento dei sistemi cementizi grigi e bianchi
Sali; importanza e classificazione |
Negli intonaci porosi dei vecchi muri umidi la zona di separazione fra umido e asciutto, è spesso segnata dalla erosione della malta dovuta alla frantumazione superficiale, per pressione dei sali che cristallizzano, aumentando notevolmente il loro volume, dentro i canalicoli capillari quando si alternano periodi di prosciugamento, che concentrano le soluzioni, con periodi di imbibizione che ridisciolgono i sali. La causa agente è sempre l’umidità che fa da veicolo ai sali solubili. Le bianche barbe ad andamento irregolare, sono dovute ai sali migrati che si presentano quasi sempre tutti insieme alla stazione d’arrivo dell’umidità. Contrariamente alla errata attribuzione di queste efflorescenze al “salnitro”, il componente principale è il solfato di magnesio, sale che ha la massima attitudine migratoria, ma vi sono presenti anche solfati di calcio e di sodio, cloruri presenti nelle zone marittime e raramente i nitrati (zone stalle/pozzi neri/ fognature). Chimicamente il vero salnitro è il solo nitrato potassico, non deliquescente, che costituiva un tempo l’elemento base delle polveri da sparo. I sali solubili possono trovarsi presenti come carica originaria nel mattone, nel pietrame o nella malta, oppure come assortiti dal suolo insieme all’umidità ascendente. Nel primo caso la loro quantità è limitata, nel secondo caso, purtroppo, è inesauribile. |
Supporto diagnostico |
Supporto diagnostico e tecnologico alle decisioni di chi opera nel campo del restauro conservativo di edifici storici. L’offerta si prefigge di coadiuvare i tecnici nell’elaborazione del progetto di recupero edilizio, definendo elementi di conoscenza riferiti a campi diversificati con approccio interdisciplinare integrato a problematiche progettuali ed esecutive. La diagnostica su basi scientifiche delle raccomandazioni UNI – NorMaL per il restauro ed il recupero conservativo, sono indispensabili per fornire al progettista informazioni relative al quadro conoscitivo generale, grado di conservazione, meccanismi ed entità del degrado, tecniche originali adottate, sovra missioni, trasformazioni materiche, cromatiche e chimiche. Dall’attività di diagnostica discendono indicazioni tecniche e proposte metodologiche di restauro a carattere storico, tecnico ed economico da utilizzarsi nel corso dell’intero ciclo dell’intervento di recupero. |