Pitture murali; SILICATI e SILOSSANICI non sono uguali


Confrontandomi quotidianamente con tecnici ed operatori edili sull’argomento delle “pitture murali”, mi rendo conto che un chiarimento sulle differenze tra SILICATI e SILOSSANICI, è ancora necessario.

Quindi anche anche se ai più potrà sembrare superfluo, rispolvero in questo articolo le differenze tra le due famiglie di materiali impiegati per la tinteggiatura murale.

► SILICATI – SILOSSANICI

Probabilmente la radice simile dei due nomi, confonde e realmente alcuni pensano che siano lo stesso materiale, come tante volte ho visto scritto e sentito dire.

Nulla è meno vero!

Considerando che nel campo delle pitture murali per SILICATO si intende quello di POTASSIO, le differenze tra le due tipologie di pitture murali sono molto profonde, dal punto di vista fisico, chimico e prestazionale.

Diciamo subito una cosa fondamentale;

I SILICATI sono INORGANICI (prodotti naturali)

I SILOSSANI sono ORGANICI (resine sintetiche)

Purtroppo, alcune azioni di marketing “aggressivo”, che tendono a minimizzare le differenze caratteristiche dei materiali, traggono spesso in inganno non solo il pubblico (committente), ma anche tanti addetti ai lavori.

Si sentono infatti promuovere prodotti a base SILOSSANICA come;

“Ulteriore evoluzione dei colori a base di SILICATI

oppure come

“Prodotto che coniuga i vantaggi delle pitture ai SILICATI con le pitture organiche a dispersione”.

Senza volere entrare nel merito della correttezza o meno di determinate politiche esclusivamente commerciali e non certamente scientifiche, intendo esaminare le caratteristiche delle due famiglie di pitture sotto un aspetto prettamente tecnico descrittivo.

Questa è la definizione dei sistemi di tinteggiatura secondo il legante/DIN 18363 parte 2.4.1;

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► I LEGANTI

Legante a base di silicato

I componenti naturali dei colori minerali ai SILICATI sono la base della loro ineguagliabile qualità: silicato di potassio liquido come legante che nella sua struttura e durezza è simile al cristallo di roccia, sostanze minerali di riempimento e pigmenti inorganici.

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Il principio della tecnica dei colori ai silicati si basa sulla proprietà di silicizzazione del colore con il fondo trattato, si forma un legame minerale inscindibile fra colore e supporto (intonaco, calcestruzzo, pietra naturale ecc.).

La sezione di intonaco tinteggiato con SILICATI qui sotto, dimostra questo processo di mineralizzazione, conosciuto anche come processo di aggregazione, che è visibile con l´aggiunta del fissativo colorato (silicato liquido di potassio).

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I colori minerali ai SILICATI sono chimicamente e fisicamente imparentati con tutti i materiali edili di origine minerale, avendo le stesse caratteristiche di espansione al calore, non si verificano crepe nè sfaldamenti.

I colori minerali ai SILICATI assumono l´aspetto naturale dell´intonaco, del calcestruzzo o della pietra.

Tutte le tecniche di tinteggiatura, dalla più semplice copertura protettiva fino alle più complesse coperture strutturali, sono facilmente realizzabili.

Leganti organici (resine)

Le pitture a dispersione acrilica, come anche a base di dispersione SILOSSANICA provengono dalla chimica petrolifera, che usano come principio d’adesione un “incollaggio” sulla superficie (foto qui sotto).

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► COME SI PRODUCONO

SILICATI  

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La silice è il materiale utilizzato per la produzione del legante base dei colori ai SILICATI.

Come noto, la silice è inattaccabile dai più comuni aggressivi chimici, di conseguenza è uno dei minerali più comuni presenti sulla crosta terrestre.

Analogamente alla silice anche il SILICATO liquido di potassio, possiede una elevata resistenza agli aggressivi chimici e di conseguenza agli agenti atmosferici.

Detto materiale viene fuso a 1400°C unitamente al carbonato di potassio e successivamente sciolto in acqua a ca. 200°C, con una pressione di ca. 10 atm.

A questo liquido vengono uniti degli stabilizzanti minerali per ritardarne la reazione con l’anidride carbonica dell’aria.

Si ottiene alla fine di questo processo un legante con una struttura inorganica.

SILOSSANICI 

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L’invenzione delle resine SILOSSANICHE si deve al gruppo Wacker, azienda fondata dal dott. Alexander Wacker nel 1914.

L’idea fu quella di usare una resina siliconica, detta SILOSSANICO, come veicolo e legante dei pigmenti usati nella pitturazione edilizia.

La resina silossanica viene anch’essa prodotta partendo dalla silice, la quale viene trasformata tramite processi chimici, mediante reazione con acidi estremamente aggressivi come l’acido cloridrico, in cloro metilsilani, oppure in composti silicio-ossigeno (SILOSSANI), il cui scheletro reticolare presenta una struttura polimerica e quindi organica.

In realtà la resina silossanica non è l’unico legante delle pitture silossaniche, in quanto i polimeri silossanici non hanno un sufficiente potere legante per “trattenere” in maniera sufficiente all’interno del film le cariche ed i pigmenti.

Tutte le pitture silossaniche vengono perciò additavate con una percentuale di resina acrilica o stirolacrilica.

Sono state immesse nel mercato italiano solo nel 1988 e non hanno, quindi, una storia secolare alle spalle che possa permetterci di avvalorarne le qualità nel tempo.

Il prodotto è talmente giovane che non esiste ancora una vera normativa di legge al riguardo: in Italia possiamo solo fare riferimento alla norma EN 1062 che classifica le pitture per esterni in base alla composizione e alle sue proprietà fisiche

Generalmente chi propone un SILOSSANICO ne decanta gli effettivi meriti ma tende sempre a nasconderne i difetti, forse senza realmente conoscerli appieno.

Ancora oggi la formulazione dei SILOSSANICI tende ad essere volutamente poco chiara e come detto troppo spesso “opportunamente” accostata ai SILICATI.

La caratteristica principale dei SILOSSANICI è l’impermeabilità che spesso però può trasformarsi in un terribile punto debole.

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In determinate condizioni di umidità presente all’interno del supporto murario, oppure laddove la micro cavillatura del supporto ha consentito l’ingresso di acqua, la struttura chiusa e reticolata della resina SILOSSANICA essendo “impermeabile” si trasforma in una perfetta barriera al vapore in “negativo” evitando all’acqua intrappolata di fuoriuscire.

Le conseguenze sono esfoliazioni del film pittorico e deterioramento dell’intonaco di supporto, richiedendo ripetute manutenzioni.

La resina SILOSSANICA in presenza di spore può generare Sali ossalati che sebbene non siano dannosi per la tenuta del film pittorico rappresentano, con la loro caratteristica velatura, una resa antiestetica.

Anche il mantenimento dei colori nel tempo è compromesso dai raggi U.V.

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La considerazione di qualità del prodotto non può ritenersi negativa per l’ottima copertura, la varietà accesa dei colori e la facilità di applicazione, ma questi aspetti negativi vanno sempre segnalati per lasciare libero arbitrio al tecnico che deve scegliere la procedura di finitura, anche in considerazione degli alti costi dei SILOSSANICI allineati a quelli dei SILICATI.

► CHE ADDITIVI VENGONO AGGIUNTI

SILICATI

Non è necessaria la presenza di nessun conservante e di nessun solvente.

La formazione di microrganismi viene evitata tramite l’alcalinità del materiale il cui pH è pari a 11,5.

Non è necessaria inoltre la presenza di solventi per la formazione di un film, in quanto i colori ai silicati non sono filmogeni (non formano una pellicola).

SILOSSANICI

Contengono generalmente sia solventi per la formazione del film che conservanti per evitare la formazione di microrganismi, in quanto il pH è pari a 8-9 e non è sufficiente per evitare la proliferazione di microrganismi.

► ALCUNE DATI TECNICI

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Il valore che salta immediatamente all’occhio “tecnico” di chi legge queste caratteristiche, è certamente la permeabilità che è di 1 a 10 in favore del SILICATO.

Chi intende nascondere o minimizzare questo dato è in malafede.

Sperando che questo sia stato un chiarimento utile, resto a disposizione per qualsiasi approfondimento o per organizzare un confronto presso il vostro cantiere o il vostro studio.

Per concludere solo un cenno su di un’altro necessario ed importante confronto tra famiglie di pitture murali, quello cioè tra SILICATI e CALCE, parenti naturali inorganici molto stretti che condividono tante caratteristiche comuni, come il penetrare il supporto e non fare film pittorico.

Sintetizzando e considerando la differenza nella tenuta dei colori e nella resistenza protettiva del supporto nettamente a favore dei SILICATI, potremmo definire i SILICATI come la radice quadrata della CALCE.

L’eccezionale varietà di applicazioni dei SILICATI DI POTASSIO su tutte le superfici ed architetture;

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