Dal punto di vista tecnologico, cosi come attualmente è concepito il bonus, anche considerando le continue semplificazioni, presenta a mio avviso dei problemi strutturali difficilmente superabili. Dimenticherò tanto altro probabilmente, ma questi sono otto punti sui quali ritengo sia importante riflettere:
1) Manca l’obbligo di verifica statica e di monitoraggio strutturale degli edifici oggetto del SB110%, oggi incentivati solo se eseguiti congiuntamente a lavori antisismici, per offrire garanzie rispetto a crolli o cedimenti futuri questa procedura dovrebbe essere resa obbligatoria anche se abbinati ai soli interventi di efficientamento energetico, che una volta posati nascondono pericolosamente la possibilità di “lettura” di futuri quadri fessurativi.

2) Si stanno accettano, in particolare su edifici murari, calcoli termici con relative verifiche “fake” per muffe e condensazioni, che comprometteranno le future salubrità e confort degli ambienti trattati. In definitiva chi pagherà le conseguenze saranno sempre e solo gli utilizzatori delle U.I. Le penali previste dalla legge sembrano non riferirsi agli errori di calcolo termico relativamente alla salubrità ed al confort dell’involucro edile da consegnare al committente, nessun meccanismo del SB110% parla, regola o impone una minima qualità degli interventi a farsi, per grande soddisfazione di quei tecnici che non saprebbero comunque cosa fare. L’attenzione del legiferatore si è concentrata prettamente sull’aspetto procedurale con decine di documenti (CILA, legittimità edilizia, abusi, difformità, conformità urbanistica, sanatoria, autodichiarazioni, asseverazioni, titoli autorizzativi, titoli abilitativi, attestati di costruzione, non corrispondenza al vero di asseverazioni e attestazioni) ma assolutamente nulla sull’aspetto tecnologico e prestazionale quindi il SB110% non prevede nessuna richiesta in grado di garantire le necessarie prestazioni dei lavori a farsi.

3) I grossi gruppi di produzione stanno fagocitando l’intero mercato al grido di una presunta “economicità” dei prodotti offerti, attraverso mega-accordi nazionali con GC ed Esco, tagliando fuori centinaia di migliaia di piccoli operatori (tecnici, consulenti ed imprese) e questa non è mai una cosa positiva.

4) Anche i grandi attori come Enel, Eni, Snam a fronte di migliaia di contratti, hanno enormi difficoltà nel trovare sui territori, imprese serie a cui subappaltare i lavori che possano garantire serietà e competenza, accontentandosi, gioco forza, di chi agirà al contrario, abbassando ulteriormente la qualità degli interventi.

5) La regola di utilizzare in progetto tipologie di interventi e prezzi preferibilmente già presenti nelle tariffe regionali (o del fantomatico e “privato” prezzario DEI sul quale si scrive di tutto e di piu a piacimento di chi paga) fa completamente decadere la già misera volontà di studiare in sito singole problematiche costruttive e di degrado, con sistemi specifici ed esclusivi che prevedrebbero cicli, capitolati ed analisi studiati ad hoc (NP), non c’è tempo il SB110% non concede spazio alla qualità. Chi sorride ora, dovrà piangere dopo.

6) I produttori dei materiali restano gli unici attori assolutamente mai sanzionati da tutti i meccanismi penali del SB 110% per gli eventuali errori (voluti e non voluti) tipo notizie tecniche / commerciali fuorvianti, certificazioni errate etc. etc., come normalmente oramai riportate nelle documentazioni di puro marketing distribuite ai tecnici, che si troveranno, loro malgrado, a sbagliare clamorosamente ed a pagarne le conseguenze.

7) Nonostante ci siano decine di webinar al giorno il Superbonus resta un argomento di nicchia, con una difficoltosa trasmissione delle informazioni e delle istruzioni necessarie, che non riesce mai a soddisfare pienamente i quesiti che gli addetti ai lavori si pongono quotidianamente. Una così scarsa programmazione in un così breve respiro temporale potrebbe essere destinata a fallire, rischiando di favorire solo le speculazioni dei grandi gruppi.

8) L’inaccettabile spaventoso aumento dei prezzi di prodotti fondamentali quali i ponteggi e i materiali isolanti per i cappotti avvalora l’ipotesi di una enorme speculazione di mercato, che, tra l’altro, sottrae ancora una volta budget alla qualità degli interventi.

Ti sarò grato se vorrai esprimere il tuo parere qui di seguito.