Realizzare un orto sul tetto condominiale conviene a tutti e per tanti motivi


Trasformarsi in contadino urbano andando a raccogliere pomodori ed erbe aromatiche sul terrazzo del condominio può rappresentare il miglior metodo per isolare il proprio edificio.

Potrà sembrare strano ma non esiste una migliore soluzione isolante che soli 15 cm di terreno fertile inglobati in una stratigrafia studiata, in grado di garantire oltre alla perfetta tenuta idraulica, la vita delle culture o di un bel prato all’inglese, in grado di migliorare la coibentazione ed abbassare la temperatura superficiale dell’involucro.

Recuperare le aree improduttive dei lastrici solari condominiali per produrre insalate, basilico, melanzane, peperoni, fagiolini, zucche e zucchine è un interessantissimo affare.

L’agenzia lancellottirestauro.com con i suoi partner offre lo studio, la progettazione e la realizzazione di un sistema tetto verde adatto sia alla coltivazione di colture orticole o per l’ottimizzazione della superficie, oltre l’assistenza fiscale per accedere alle relative agevolazioni da ECOBONUS.

Nati per produrre verdure a km zero sulla scia del movimento internazionale “urban farming”, i tetti produttivi sono diventati ovunque nel mondo veri e propri strumenti di riqualificazione urbana, contribuendo a ridurre le emissioni di CO2 e i consumi per riscaldare e raffrescare l’involucro edile.

Un tetto verde svolge anche l’importante funzione sociale di trattenere le acque meteoriche che verranno rilasciate lentamente al sistema fognario cittadino, ma principalmente aiuta a risparmiare energia (fino al 30% dell’energia consumata per il riscaldamento e il raffrescamento), consentendo di accedere come riqualificazione energetica, ai benefici del 65% di sgravi fiscali.

Generalmente i tetti verdi sono pensati come spazio intimo riservato come area relax o spazio per giochi sicuri dei bambini, ma se progettato anche con produzione orticola su piccola scala un orto condominiale garantisce una fornitura annuale di ortaggi e frutti gratis e a chilometro zero. E non solo.

Un edificio con questo plus architettonico, ha più valore ed esteticamente più bello grazie al verde ed ai colori dei fiori, l’isolamento passivo prodotto dal verde, elemento naturale, rispetto a quello ottenuto con l’uso di materiali sintetici di natura petrolchimica, genera confort e aumenta il valore immobiliare.

Il sistema prevede la migliore tipologia di impermeabilizzazione esistente sul mercato con teli continui in EPDM, uno strato di accumulo idrico realizzato con granuli di perlite espansa, uno strato drenante, un sistema di subirrigazione, un terreno particolarmente ricco di nutrienti e appositamente confezionato per l’esigenza specifica e un prato in rotoli pre coltivati.

Questo pacchetto base offerto dall’agenzia lancellottirestauro.com, ha uno spessore medio di 12/15 cm ha un costo medio, applicato in opera, di circa 85 / 120 euro per mq in funzione della quantità in mq da realizzare, della logistica e delle specifiche difficolta del cantiere.

Ovviamente è possibile con costi ulteriori configurare stratigrafie con arbusti siepi o addirittura piccoli alberi, sempre che la verifica statica dei solai di supporto lo permetta.

Ma la piu interessante configurazione secondo me resta quella dell’orto urbano in grado generare una filiera cortissima, in cui produttore e consumatore coincidono in sito, favorendo il consumo di prodotti sempre freschi, con vantaggi organolettici e anche nutrizionali (la verdura viene raccolta a maturazione avvenuta, e non come accade normalmente, giorni o settimane prima, permettendo alla pianta di trattenere un gusto che ormai ritenevamo perduto)

Per una collettività condominiale cittadina di circa 50 persone residenti in un edificio di 6 piani con un tetto organizzato ad orto di circa 300 mq, affronterebbe una spesa d’istallazione di circa 30 mila euro che viene dimezzato dai benefici di ECOBONUS.

Ricapitolando i molti benefici, il significativo risparmio energetico, il confort migliorato, l’isolamento acustico (immagino le zone vicino a Capodichino) ed elettromagnetico (terrazzi vicino a tralicci dell’elettricità), la regimazione idrica, la creazione di un ambiente ecologico ricovero di animali, insetti utili e piante in grado di ricreare i necessari “corridoi ecologici”, la riduzione delle emissioni di anidride carbonica e il filtraggio delle polveri atmosferiche, la riduzione dell’isola di calore, la produzione completamente biologica gratuita di ortaggi con la conseguente fruibilità dello spazio e il miglioramento delle relazioni sociale con l’hobby da “pollice verde” e la non trascurabile funzione di eccellente protezione dello strato impermeabile e dell’edificio intero, che da sola giustificherebbe la spesa.

Insomma sono talmente tanti i vantaggi che c’è da chiedersi come è possibile che in una città come Napoli naturalmente terrazzata verso il mare e quindi perfetta per l’occasione, ci siano ancora migliaia di splendidi terrazzi anche straordinariamente panoramici, utilizzati solo ed esclusivamente per regolare antenne tv o per le necessità intestinali di piccioni e gabbiani.