È difficile ipotizzare soluzioni di efficientamento energetico, per immobili storici realizzati prima del 1945, innanzitutto per la complessità architettonico/decorativa dei prospetti esterni e per le tutele e i vincoli a cui questi edifici selezionati vengono sottoposti dalle autorità competenti.

Per questa particolare tipologia di costruzioni, migliorare l’efficienza energetica, diminuire consumi ed emissioni di CO2, nel rispetto dei valori di normativa, senza compromettere il valore delle caratteristiche architettoniche, significa agire nella maggior parte dei casi dall’interno.
Lo scopo di questo mio articolo è quindi di fornire alcune informazioni al professionista/consulente, spero utili ad individuare i corretti sistemi di isolamento “inverso” (inside), in grado di assicurare compatibilità ed efficienza.
Prevedere una coibentazione “inversa” è un’operazione delicata da progettare con attenzione, valutando l’impatto delle prestazioni igrometriche sulla struttura esistente, considerando le problematiche correlate alla gestione dell’umidità stratigrafica e risolvendo i fenomeni di condensazione interstiziale, generatori di muffe, funghi, batteri e altri tipi di alterazioni.

Assumono quindi ruoli primari la diagnostica conoscitiva, da realizzarsi in sito da parte di tecnici qualificati e la verifica termica globale da parte del termo tecnico incaricato (o dal progettista stesso), per comprendere appieno il comportamento globale dell’involucro edile da trattare.
Andrà pertanto considerata l’esposizione della porzione opaca verticale al rischio condensa, la verifica igrometrica in regime dinamico (punto di rugiada metodo Glaser), la continuità dell’isolamento con gli infissi, i ponti termici presenti, gli impianti esistenti e previsti oltre la necessaria ventilazione interna (VMC).
Generalmente i sistemi di isolamento per le partizioni verticali interne vengono composti da diversi strati di materiali che, con funzioni diverse, garantiscono stabilità strutturale, isolamento e finiture.
Considerando che non è il processo di diffusione del vapore a creare inconvenienti, bensì la sua condensazione, per un corretto isolamento dall’interno, si dovrebbe evitare l’utilizzo di pannelli sintetici non traspiranti, optando per micro-cappotti anticondensa in adesione o con sistema Shock Absorber.
SOLUZIONI PROPOSTE
- Intonaci termici pozzolanici e pannelli in canapa o sughero
Gli intonaci predosati ad alta capacità coibente (T Thermal UNI EN 998-1) e deumidificante, confezionati con leganti idraulici pozzolanici di classe FL (“Formulated Lime” – UNI EN 459-1:2015) a base di calce aerea e adeguate quantità di zeolite micronizzata (pozzolana), capaci di legare aggregati ad alto potere isolante come i granuli di sughero biondo o il canapulo (legno di canapa).

Nel caso specifico sono da considerare i valori di trasmittanza termica media, che si attestano tra lambda (λ) di 0,075* e 0,12 W/mK (UNI EN 1745), impegnando, quindi, spessori maggiori per il target termico da raggiungere (da dividere eventualmente tra interno ed esterno).

*𝑝𝑒𝑟 𝑒𝑣𝑖𝑡𝑎𝑟𝑒 𝑠𝑎𝑛𝑧𝑖𝑜𝑛𝑖 𝑒 𝑐𝑜𝑛𝑡𝑒𝑠𝑡𝑎𝑧𝑖𝑜𝑛𝑖 𝑑𝑎𝑙𝑙𝑒 𝑎𝑢𝑡𝑜𝑟𝑖𝑡𝑎̀ 𝑐𝑜𝑚𝑝𝑒𝑡𝑒𝑛𝑡𝑖 𝑎𝑙 𝑐𝑜𝑛𝑡𝑟𝑜𝑙𝑙𝑜, 𝑠𝑖 𝑐𝑜𝑛𝑠𝑖𝑔𝑙𝑖𝑎 𝑑𝑖 𝑣𝑒𝑟𝑖𝑓𝑖𝑐𝑎𝑟𝑒 𝑞𝑢𝑒𝑔𝑙𝑖 𝑖𝑛𝑡𝑜𝑛𝑎𝑐𝑖 𝑝𝑟𝑒𝑚𝑖𝑠𝑐𝑒𝑙𝑎𝑡𝑖 𝑡𝑒𝑟𝑚𝑖𝑐𝑖 𝑐ℎ𝑒 𝑖𝑛𝑑𝑖𝑐𝑎𝑛𝑜 𝑣𝑎𝑙𝑜𝑟𝑖 𝑑𝑖 𝑐𝑜𝑛𝑑𝑢𝑡𝑡𝑖𝑣𝑖𝑡𝑎̀ 𝑖𝑛𝑓𝑒𝑟𝑖𝑜𝑟𝑖 𝑎 0,075, 𝑖𝑛 𝑝𝑎𝑟𝑡𝑖𝑐𝑜𝑙𝑎𝑟𝑒 𝑐𝑜𝑛𝑡𝑟𝑜𝑙𝑙𝑎𝑛𝑑𝑜 𝑙𝑎 𝑐𝑜𝑟𝑟𝑒𝑡𝑡𝑎 𝑚𝑒𝑡𝑜𝑑𝑜𝑙𝑜𝑔𝑖𝑎 𝑑𝑖 𝑝𝑟𝑜𝑣𝑎 𝑐𝑜𝑛 𝑐𝑢𝑖 𝑠𝑖 𝑒̀ 𝑠𝑡𝑎𝑡𝑎 𝑒𝑠𝑒𝑔𝑢𝑖𝑡𝑎 𝑙𝑎 𝑐𝑒𝑟𝑡𝑖𝑓𝑖𝑐𝑎𝑧𝑖𝑜𝑛𝑒 𝑐ℎ𝑒, 𝑝𝑒𝑟 𝑖 𝑚𝑎𝑡𝑒𝑟𝑖𝑎𝑙𝑖 𝑠𝑒𝑐𝑐ℎ𝑖 𝑖𝑛 𝑝𝑜𝑙𝑣𝑒𝑟𝑒, 𝑑𝑒𝑣𝑒 𝑒𝑠𝑠𝑒𝑟𝑒 𝑒𝑠𝑐𝑙𝑢𝑠𝑖𝑣𝑎𝑚𝑒𝑛𝑡𝑒 𝑙𝑎 𝑈𝑁𝐼 𝐸𝑁 12664 𝑒 𝑛𝑜𝑛 𝑙𝑎 𝑈𝑁𝐼 𝐸𝑁 12667 𝑐ℎ𝑒 𝑠𝑖 𝑟𝑖𝑓𝑒𝑟𝑖𝑠𝑐𝑒 𝑎𝑖 𝑠𝑜𝑙𝑖 𝑝𝑎𝑛𝑛𝑒𝑙𝑙𝑖 𝑖𝑠𝑜𝑙𝑎𝑛𝑡𝑖.
Gli elementi preformati utilizzabili, pannelli in fibra in canapa o in sughero (conduttività 0,04) e i mattoni secchi di calce e canapa (conduttività 0,07) con spessori variabili da 5 a 40 cm, consentono applicazioni e finiture ancora più rapide ed efficaci con meno ingombro e la realizzazione di contro pareti e/o tramezzi interni.


- Rivestimenti SHOCK ABSORBER
La duttilità delle malte pozzolaniche e la resistenza delle fibre di basalto abbinate per realizzare la finitura termoisolante, anticondensa e deumidificante in spessore sottile (12/18 mm) più prestazionale per gli ambienti interni.

Il metodo SHOCK ABSORBER della ZEOCALCE / NOBILIUM® THERMALPANEL è concepito per garantire performance e durabilità alle finiture interne, abbinando l’elasticità (bassissimo modulo elastico) delle malte pozzolaniche, con la grande resistenza e la struttura alveolare di un pannello in pure fibre di basalto, risultando un composito durevole e inalterabile in esercizio e agli stress derivati da:
• Sollecitazioni sismiche e antropiche;
• Dilatazioni termiche;
• Degrado da fenomeni metereologici;
• Umidità da risalita capillare primaria e secondaria;
• Umidità igroscopica;
• Umidità da condensazione.

L’impiego di queste soluzioni risolve efficacemente e a lungo le problematiche di muffe da condensa o di efflorescenze saline per umidità gravitazionale, igroscopica o capillare, mantenendo il confort igrometrico interno in uno stato di costante benessere naturale sia in inverno che in estate.


Intonaci Termo Deumidificanti a porosità aperta in calce/sughero e calce/canapa e gli innovativi rivestimenti risananti SHOCK ABSORBER, presentano innumerevoli vantaggi:
- Materiali leggeri (<500 kg/mc), ecologici totalmente naturali 100%, traspiranti e perfettamente compatibili con le murature dal punto di vista meccanico, chimico e fisico ad alta capacità di accumulo termico.
- Capacità di smaltire in estate la condensa invernale (capacità termo evaporante), mantenendo la massa calda e asciutta, evitando accumuli che possono ridurne la resistenza termica.
- Struttura multicellulare uniforme che garantisce la protezione dal freddo e dal caldo, assicurando il necessario sfasamento termico e un significativo risparmio di energia per la climatizzazione estiva ed il riscaldamento invernale.
- Basso coefficiente di resistenza al passaggio di vapore (< 5µ) e basso valore di diffusività termica che comporta una buona inerzia termica (benefici estivi).
- Totalmente rispondenti ai requisiti CAM poiché contengono materiale riciclato da altre filiere produttive.
- Fibro armati per una perfetta aderenza al supporto che garantisce la continuità e la tenuta all’aria per evitare condensazioni
- Non necessitano di ponteggi e né del preventivo livellamento dei supporti con intonaci regolarizzanti, poiché essi stessi sono intonaci.
- Non rappresentano mai un carico di incendio poiché sono incombustibili, alcuni calce/canapa hanno addirittura una certificazione EI 180 (Istituto Giordano).
- Sono un eccellente isolamento acustico e fonoassorbente, un ottimo sistema deumidificante e di regolatore igrometrico del clima interno
- Intervento rapido eseguibile anche su di una sola parete perimetrale
- Prodotto naturale per bioedilizia leggero mono componente che assicura la migliore lavorabilità e scorrevolezza per lavori più veloci e con meno consumo di materiale
- Inattaccabili dalle aggressioni saline
- L’elevata basicità della calce (ph >13) disinfetta i supporti e impedisce la formazione di muffe e microrganismi patogeni causa di infezioni, malattie e reazioni allergiche
- Applicabile a mano e a macchina con normali macchine spruzzatrici
- L’applicazione ad umido permette di inglobare impianti evitando discontinuità termiche.
Augurandovi buona progettazione, resto eventualmente a disposizione per informazioni tecniche, tecnologiche, applicative e commerciali.
