Nell’ambito della diagnostica strumentale applicabile al Restauro ed alla manutenzione edile, riveste una parte fondamentale il settore delle Prove non Distruttive.
Questo tipo di indagini per monitoraggi sia corticali che volumetriche, consente di studiare lo stato di conservazione di un manufatto, lasciandone inalterate le proprie caratteristiche fisiche e morfologiche.
Tra questi, la Termografia ad infrarossi rappresenta, per il controllo corticale, uno dei metodi più efficaci e rapidi da eseguire.
È fondamentale precisare subito che, per quanto il metodo Termografico possa sembrare di semplice esecuzione grazie all’attuale disponibilità di strumentazioni a costi vantaggiosi, in realtà necessita di personale estremamente competente e con esperienza diversificata (con certificazione almeno di 2° livello Norma UNI EN ISO 9712).
L’agenzia lancellottirestauro.com ha nel proprio organico tecnici anche di 3° livello (massimo) a disposizione della clientela.
L’operatore deve quindi essere in grado di affrontare problematiche di diagnostica spesso complesse ed avere la preparazione per elaborare le immagini termografiche in maniera professionale, esaustiva ed efficace.
► La Video termografia ad Infrarossi
Tale metodo si basa sulla capacità di ogni corpo di emettere radiazioni termiche specificamente nel campo di frequenza dell’infrarosso.
Attraverso una particolare elaborazione e studio delle immagini ottenibili da una termo camera sensibile a tale lunghezza d’onda, il tecnico è in grado di associare ai livelli termici ottenuti, eventuali stati di degrado del manufatto ispezionato.
Nel Recupero Architettonico, il metodo della video termografia ad infrarossi è impiegato con notevole successo per svariate applicazioni.
È tramontata l’epoca in cui il tecnico impegnato nel progetto di manutenzione edile, decida la percentuale di intonaci da rifare e la relativa spesa, affidandosi esclusivamente ad una indagine visiva ed alla propria esperienza.
Come il medico che valuta la gravità della malattia attraverso Tac e Risonanza magnetica, è essenziale che anche il tecnico edile faccia altrettanto.
Nella redazione di un corretto intervento di recupero è indispensabile effettuare le necessarie indagini preliminari al fine di conoscere lo stato di conservazione della struttura oggetto del recupero, per meglio scegliere e progettare gli interventi a risoluzione delle problematiche emerse dall’indagine.
Il dato scientifico incontrovertibile “solleva” il tecnico dall’assunzione della responsabilità di scelte che potrebbero in seguito far lievitare il budget di spesa previsto, consentendo di ottenere certezza dell’investimento a farsi.
Nel caso in cui si sospetta la presenza di particolari fenomeni di degrado che possono interessare gli strati superficiali e/o quelli sub superficiali del costruito, la termografia consente di individuare con efficacia e rapidità numerose tipologie di fenomeni, quali:
- Distacchi di rivestimenti murari come intonaci, clinker, laminati in materiale composito impiegati come rinforzo di strutture portanti.
- Infiltrazioni di umidità e acqua piovana
- Valore di efficienza energetica dell’involucro esterno dell’edificio
- Ricerca di ponti termici
- Degrado di coperture di rivestimento impermeabile in guaina bituminosa
- Individuazione di linee idriche ed elettriche nascoste
- Presenza di terminali metallici di incatenamenti
La termografia permette di ottenere risultati eccellenti in termini di rapidità d’indagine, completezza d’informazione e basso impatto economico dell’intervento
Per tale tecnica non risulta infatti necessario alcun montaggio preventivo di impalcature in quanto i rilievi vengono effettuati a distanza per mezzo di una “Termo camera sensibile ai raggi infrarossi” che permette di rilevare a distanza la temperatura superficiale del rivestimento murario.
Ognuno dei fenomeni di degrado descritti in precedenza, viene rilevato e studiato in quanto la temperatura superficiale è direttamente collegabile a tali eventi non desiderati.
In particolare, la differenza di temperatura tra “area integra” ed “area degradata” , entrambe poste alle medesime condizioni di soleggiamento, rappresenta in modo proporzionale il fenomeno di degrado.
► Alcuni casi tipici
Il degrado del rivestimento di una muratura, tipicamente intonaco o clinker, si presenta, dal punto di vista morfologico, con una riduzione e perdita di aderenza e conseguente rigonfiamento e lesione localizzata.
Dal punto di vista termografico, il distacco del rivestimento si presenta come una superficie posta ad una temperatura superiore rispetto ad un’area analoga ma ben aderente e soggetta alle medesime condizioni di irraggiamento.
Questa differenza termica, che mediamente è dell’ordine di qualche decimo di grado centigrado, è ben rilevabile con un corretto esame termografico e viene rappresentata mediante apposite mappe termiche, con una variazione cromatica dell’area interessata.
Un’immagine fotografica, affiancata o sovrapposta a quella termografica, facilita l’individuazione del punto di degrado, che dovrà essere soggetto a manutenzione.
Le superfici soggette a distacco o scarsa adesione, grazie al riscaldamento solare o attraverso ventilazione forzata di aria calda, non avendo possibilità di trasmettere il calore all’interno della muratura, si surriscaldano.
Tale incremento termico è rilevato ed evidenziato dalla termo camera, che attraverso un particolare sistema di elaborazione d’immagini, trasforma i rilievi termici in una mappa termica a colori.
Con una scansione di tutte le superfici è possibile monitorare lo stato di conservazione complessivo dell’immobile in poche ore, ottenendo un referto tecnico completo di documentazione termografica e fotografica, senza alcun ausilio di ponteggi
► Quantificazione dei distacchi
La quantificazione delle aree soggette a degrado può essere valutata con estrema precisione, come nella foto successiva dove l’area delimitata dalle linee tratteggiate nella foto termica a sinistra è stimabile in circa 96 mq.
Il risultato dell’indagine è una precisa quantificazione in percentuale per singolo prospetto, delle aree di maggior degrado identificandole sia nell’entità che nella posizione spaziale.
Come evidenziato nel diagramma dall’analisi termografica sopra riportato, la percentuale di distacco è di circa l’ 86,78%.
Se ne deduce che l’area interessata al degrado è pari a circa 84 mq.
Attraverso la ricostruzione di ogni singola area è quindi possibile quantificare le percentuali di distacco per un intero prospetto.
► Monitoraggio infiltrazioni causate da umidità o perdita di impermeabilizzazione di coperture esterne o da canali di scarico.
In questo caso la presenza di umidità all’interno di una muratura è evidenziata da una riduzione della temperatura superficiale.
La differenza termica, in gradi centigradi, rispetto ad un supporto asciutto è direttamente proporzionale al contenuto d’acqua della muratura stessa.
La superficie muraria soggetta a tale degrado si presenta, dal punto di vista termografico, come un’area “più fredda” rispetto al resto della superficie circostante e soggetta a medesimo illuminamento.
Lo studio di tale superficie, andando alla ricerca dei punti a più bassa temperatura, consente di individuare anche il punto dal quale ha origine l’infiltrazione.
Tale ricerca è facilitata mediante l’uso di appositi profili termici costruiti “sull’immagine” e mediante la sovrapposizione dell’immagine fotografica a quella termica (elaborazione fusion).
In queste immagini (sopra e sotto) vengono ricercati ed individuati i punti di accesso delle infiltrazioni, consentendo di poter effettuare con successo un ripristino “mirato”.
► Individuazione di linee idriche nascoste
Nell’immagine che segue, viene rappresentato un esempio di individuazione di linea di carico di acqua posizionata all’interno della muratura.
► Ricerca di ponti termici
L’efficienza energetica dell’involucro di un edificio è molto spesso, ridotta a causa della presenza di indesiderati ponti termici che possono condizionare negativamente i consumi dell’edificio per il mantenimento della temperatura interna dei locali ad un livello accettabile di confort.
Questo che segue è un esempio di ispezione per la valutazione dei ponti termici su di un solaio;
La termografia ad infrarossi consente di individuare la presenza dei ponti termici dovuti a difetti costruttivi, a difetti di esercizio o per obsolescenza o scarsa manutenzione degli infissi esterni.
Il ponte termico viene rappresentato come un punto indesiderato di accesso dell’energia termica esterna verso l’interno (durante i mesi caldi) e della dispersione dell’energia termica dall’interno verso l’esterno, durante i mesi freddi.
► La termografia ad infrarossi risulta utile:
- Prima dell’inizio delle attività di recupero, per conoscere lo stato di conservazione delle superfici del manufatto su cui intervenire.
- Dopo le attività di recupero per accertare la corretta esecuzione del lavoro di recupero e per l’eliminazione delle condizioni di degrado che hanno dato origine al restauro, consentendo all’Ente esecutore del recupero di “Certificare” i lavori eseguiti.
Le attività di monitoraggio termografico sono estremamente rapide, senza alcuna necessità di dover montare anditi od impiegare mezzi di sollevamenti per gli operatori e possono essere effettuate in ogni periodo dell’anno (anche in assenza di soleggiamento consistente).
Dal punto di vista operativo e di impatto logistico, l’esecuzione di un rilievo termografico non necessita di alcuna prescrizione di sicurezza né disagio, duranti i rilievi, per chi vive all’interno dell’immobile.
► Certificazione del personale addetto alle prove
La Termografia ad infrarossi rientra nell’ambito delle “Prove non distruttive” e la certificazione del personale addetto a questo tipo di prove è codificata dalla Norma UNI EN ISO 9712.
Di conseguenza il personale addetto e responsabile delle prove deve essere certificato almeno al 2° livello della suddetta Norma.
Tale Certificazione, affinché la prova sia ritenuta probante sotto il profilo tecnico/legale, rappresenta una prescrizione obbligatoria.
La certificazione è ottenibile, da parte del singolo tecnico, attraverso un apposito percorso formativo di addestramento e di esperienza obbligatori.
La formazione deve essere erogata esclusivamente da personale certificato 3° livello per il singolo metodo.
Questo percorso è propedeutico per la candidatura all’esame di certificazione, erogabile da appositi Centri d’Esame, riconosciuti da Accredia.
► La proposta
La proposta a disposizione degli iscritti al Blog è di operare con interventi altamente professionali ai costi più accessibili del mercato, attraverso una struttura con 25 anni di consolidata esperienza nell’attività di Termografia IR.
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