Nella Conservazione di Beni Storici e Artistici, in questi ultimi anni viene accettato l’impiego del sistema Laser, quale strumento ad alta risoluzione e selettività nella pulitura delle superfici: esso viene inteso come sistema che integra e completa le metodologie tradizionali attualmente in uso ma non le sostituisce.
I convegni LACONA (incontri internazionali di discussione e conoscenza di esperienze applicative del sistema Laser sul campo dell’Arte) hanno indicato quale strada dovrà essere percorsa dal restauratore per l’acquisizione delle capacità tecniche e operative all’uso di questa nuova tecnologia.
A livello internazionale è stato già riconosciuto l’alto valore tecnologico e scientifico del sistema laser applicato all’arte, è stato infatti dimostrato in numerose relazioni ed esperienze, della unicità ed elevata qualità che può raggiungere una pulitura laser rispetto alle tecniche convenzionali (proprietà di discriminazione e di autolimitazione).
Pertanto il laser è uno strumento fisico per la pulitura delle superfici storico artistiche, differente da quelle tradizionali meccaniche (microaerobrasivo o sabbiature), o chimiche (impacchi o prodotti complessanti o spry d’acqua) non sostitutiva ma integrativa alle metodologie già in possesso del restauratore.
Queste conclusioni hanno portato i Conservatori ad acquisire una maggiore sensibilità e consapevolezza nell’estendere l’impiego di questo strumento ad una sempre maggiore area applicativa (lapideo, laterizio, cotto, legno, affreschi, vetro, bronzo, carta, dipinti, ect.).
Ma anche ad una maggiore sicurezza del modo e della forma d’impiego dello strumento laser. Questa capacità è stata individuata nel corretto trasferimento delle conoscenze al restauratore, attraverso un programma di formazione e di abilitazione.
Senza la conoscenza, non è possibile impiegare in alcun modo una strumentazione Laser in classe IV su opere d’arte in considerazione del livello di complessità che presenta
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