DOCUMENTO DI SUPPORTO PER LA LETTURA CRITICA DELLE SCHEDE DI SICUREZZA (SDS)


𝗗𝗢𝗖𝗨𝗠𝗘𝗡𝗧𝗢 𝗗𝗜 𝗦𝗨𝗣𝗣𝗢𝗥𝗧𝗢 𝗣𝗘𝗥 𝗟𝗔 𝗟𝗘𝗧𝗧𝗨𝗥𝗔 𝗖𝗥𝗜𝗧𝗜𝗖𝗔 𝗗𝗘𝗟𝗟𝗘 𝗦𝗖𝗛𝗘𝗗𝗘 𝗗𝗜 𝗦𝗜𝗖𝗨𝗥𝗘𝗭𝗭𝗔 (𝗦𝗗𝗦), 𝗣𝗘𝗡𝗦𝗔𝗧𝗢 𝗣𝗘𝗥 𝗜 𝗣𝗥𝗢𝗙𝗘𝗦𝗦𝗜𝗢𝗡𝗜𝗦𝗧𝗜 𝗗𝗘𝗟 𝗥𝗘𝗦𝗧𝗔𝗨𝗥𝗢 𝗖𝗛𝗘 𝗗𝗘𝗩𝗢𝗡𝗢 𝗩𝗔𝗟𝗨𝗧𝗔𝗥𝗘 𝗟𝗔 𝗖𝗢𝗠𝗣𝗔𝗧𝗜𝗕𝗜𝗟𝗜𝗧𝗔̀ 𝗘 𝗟𝗔 𝗦𝗜𝗖𝗨𝗥𝗘𝗭𝗭𝗔 𝗗𝗘𝗜 𝗠𝗔𝗧𝗘𝗥𝗜𝗔𝗟𝗜 𝗗𝗔 𝗜𝗠𝗣𝗜𝗘𝗚𝗔𝗥𝗘, 𝗡𝗘𝗟 𝗥𝗘𝗦𝗧𝗔𝗨𝗥𝗢 𝗖𝗢𝗡𝗦𝗘𝗥𝗩𝗔𝗧𝗜𝗩𝗢, 𝗔𝗥𝗖𝗛𝗜𝗧𝗘𝗧𝗧𝗢𝗡𝗜𝗖𝗢 𝗘 𝗔𝗥𝗖𝗛𝗘𝗢𝗟𝗢𝗚𝗜𝗖𝗢

1. Introduzione

La Scheda di Sicurezza (SDS) è un documento obbligatorio che accompagna ogni prodotto chimico e da costruzione, contenente informazioni fondamentali sulla composizione, le proprietà, i rischi e le modalità di utilizzo sicuro del prodotto.

Nel settore del restauro, la lettura critica delle SDS è utile per:

• Verificare la composizione chimica e mineralogica del prodotto (generalmente delle malte);

• Identificare la presenza di componenti potenzialmente dannosi per i supporti murari storici;

• Assicurare la compatibilità chimica e meccanica con i materiali originali;

• Garantire la sicurezza degli operatori e la conformità normativa.

2. Struttura della Scheda di Sicurezza (SDS)

La SDS è organizzata in 16 sezioni standardizzate secondo il Regolamento REACH (CE) n. 1907/2006 e il Regolamento CLP (CE) n. 1272/2008

3. Focus sulla Sezione tre; composizione/Informazioni sugli ingredienti

La sezione tre è la più rilevante per la valutazione tecnica e chimica del prodotto; questa deve indicare:

• La lista degli ingredienti potenzialmente dannosi per l’uomo e/o l’ambiente con le relative concentrazioni (% peso);

• I nomi chimici e i numeri CAS (Chemical Abstracts Service);

• Eventuali sostanze pericolose o regolamentate.

Cosa verificare nella sezione 3:

Completezza della composizione: la somma delle percentuali dovrebbe idealmente essere pari al 100%. Tuttavia, nel rispetto della normativa vigente, in questa sezione è obbligatorio indicare soltanto i componenti pericolosi per la salute umana e per l’ambiente. Ciò non esclude che, in assenza di particolari motivazioni a tutela della riservatezza, la composizione completa possa essere riportata integralmente. La presenza di voci generiche o incomplete, quali ad esempio “componenti non dichiarati”, formule non conosciute o una chiara evidenza di componenti mancanti, deve sempre rappresentare un campanello d’allarme per il tecnico incaricato della selezione dei materiali destinati al restauro. In particolare, è opportuno diffidare di SDS che indicano quantità di legante insolitamente basse, come per esempio valori intorno al 3-5%, poiché per garantire prestazioni adeguate il legante di qualsiasi malta dovrebbe essere almeno del 15/20%. Valori inferiori potrebbero indicare formulazioni non conformi o di qualità inferiore, con possibili ripercussioni negative sulla durabilità e sull’efficacia del materiale. Inoltre, è importante ricordare che i cementi bianchi contengono cromo esavalente (Cr (VI)) in quantità molto ridotte rispetto ai cementi grigi, con concentrazioni inferiori ai limiti stabiliti dalla normativa vigente. In alcuni casi specifici, agenti riducenti possono trasformare il cromo esavalente in cromo trivalente (Cr (III)), meno nocivo. Per questo motivo, la presenza di cementi bianchi in una malta non deve essere necessariamente indicata nella Scheda di Sicurezza (SDS).

Presenza di componenti dannosi: evitare prodotti che contengano:

✓ Cementi bianchi e grigi (clinker, alite, belite);

✓ Calci idrauliche naturali NHL non pure (se non specificamente indicate e compatibili);

✓ Solfati, solfoalluminati, cromo esavalente;

✓ Sali idrosolubili in quantità significativa;

✓ Scorie, ceneri volanti, loppe d’altoforno;

✓ Additivi chimici non naturali o sintetici non compatibili con il substrato storico.

Di contro la presenza di pozzolane naturali o zeoliti micronizzate indica un prodotto formulato secondo principi storici e compatibili.

4. Valutazione della compatibilità chimica e meccanica

• Compatibilità chimica: il prodotto deve essere chimicamente affine ai materiali originali, evitando reazioni dannose (es. formazione di sali solubili, espansioni, degradi).

• Modulo elastico: preferire malte con basso modulo elastico (< 5.000 MPa) per garantire duttilità e prevenire fessurazioni.

• Resistenza meccanica: deve essere adeguata ma non eccessiva rispetto al supporto murario, per evitare incompatibilità meccaniche e degradi (distacchi, scartellamenti, lesioni, etc).

5. Procedura operativa per la lettura critica delle SDS

• Richiedere la SDS completa e aggiornata (ultima versione non oltre cinque anni).

• Verificare la completezza e la chiarezza della sezione 3.

• Analizzare la composizione chimica e mineralogica alla luce delle esigenze di compatibilità e durabilità.

• Escludere prodotti con componenti incompatibili o potenzialmente dannosi per la muratura.

• Confrontare le informazioni con le normative di riferimento (UNI EN 459-1:2015, Carte del Restauro, ecc.).

• Richiedere eventuali certificazioni aggiuntive, conferma della composizione o prove di laboratorio, se necessario.

• Documentare l’analisi e le motivazioni della scelta nel capitolato tecnico e nel verbale di cantiere.

6. Esempio di valutazione sintetica

• Componente indicato e valutazione per il restauro murario

• Calce aerea (Ca (OH)₂) – Compatibile e auspicabile

• Pozzolana naturale/zeolite micronizzata – Compatibile, ideale per malte storiche

• Cemento Portland – Da evitare, incompatibile con murature storiche

• NHL (Natural Hydraulic Lime) – Valutare con attenzione, possibile presenza di componenti nocivi

• Sali solubili (es. cloruri, solfati) – Da evitare o minimizzare per prevenire degradi

• Additivi sintetici – Da valutare caso per caso, preferire sempre prodotti naturali

7. Conclusioni

La lettura critica delle SDS è uno strumento indispensabile per garantire la qualità, la sicurezza e la compatibilità dei materiali impiegati nel restauro. Solo attraverso un’attenta analisi della composizione e delle caratteristiche dichiarate è possibile evitare errori che compromettono la durabilità e l’integrità del patrimonio storico.

Riferimenti utili

– Regolamento REACH (CE) n. 1907/2006

– Regolamento CLP (CE) n. 1272/2008

– UNI EN 459-1:2015 – Leganti per malte

– Carte del Restauro – Linee guida per il restauro architettonico

– CAS Registry – Database per l’identificazione chimica

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